Ero seduto a quella scrivania così scura, nel buio della
notte. Avevo appena spento l'interruttore della piantana acquistata in
un negozio del centro. Acquisto quanto mai incauto fatto non a caso in
pieno giorno quando non avrei potuto valutare la sua funzionalità.
Nel nulla della stanza solo i freddi LED dell'equalizzatore. Strane voci
provenienti dalla strada si mischiavana con i rantoli della stazione FM
fuori sintonia. Dovevo fare qualcosa per potercambiare questa situazione
stanca. Un gioco di immaginazione accendeva in me una luce che lentamente
diveniva reale. Un piccolo segno sulla scrivania rischiarava l'ambiente
ed all'improvviso le voci estranee zittirono. Una vela come quella delle
caravelle di Colombo. Un nome derivato dalla contrazione delle parole "con
l'ombra", a sottolineare una funzione di far luce e contemporaneamente
di sottolineare l'ombra.
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La forma sinuosa come una colomba stilizzata, uccello simbolo di pace
e di un senso di serenità. Sei sicuro della presenza di un oggetto
nel luogo, non lo vedi, ma sei condotto da un filo di luce che ti porta
verso quel varco possibile. Dovevo definire quella sensazione. Dovevo navigare,
andare alla scoperta delle cose che sono nascoste nell'ombra. Dovevo superare
la linea di separazione tra ciò che è noto, ed é quindi
in luce, e l'ignoto, l'ombra con tutto il suo fascino. La COLOMBRA ha fatto
di me un emulo di quel Cristoforo che utilizzò le vele per andare
a scoprire mondi nuovi di cui sapeva l'esistenza.
Solo ora mi rendo conto che il tutto faceva parte di una unica realtà.
Le voci risultano chiare: si rivolgono a me nella richiesta della luce
che proviene dalla finestra. La radio oggi trasmette brani non più
sincopati. Sicuramente a questo punto vi chiederete che fine ha fatto la
"incauta" piantana. Ebbene oggi è a far compagnia alle voci che
provenivano dalla strada.
ARCH. FRANCESCO
MAGLIOCCOLA
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